House JJ
In un palazzo di metà degli anni ‘30 al Corso Vittorio Emanuele a pochi passi da Mergellina, a Napoli si è proceduto ad un’originale reinterpretazione della tipica casa borghese napoletana. Un giorno di fine settembre, con una telefonata amici cari mi chiedono di visitare un appartamento per loro molto speciale. E così è iniziato tutto!!!
Non si trattava di un appartamento ordinario, ma di una casa appartenuta alla stessa famiglia da tre generazioni, con un vissuto, ricordi e mobili che costituiscono la radice di un albero genealogico, che con la ristrutturazione doveva avere un nuovo presente ed un futuro nel totale rispetto del passato.
Il progetto ha compreso una ristrutturazione integrale con impianti di prim’ordine, con rivisitazione ed integrazione dei materiali e degli arredi esistenti.
Le cementine originali (quelle dello studio del nonno e poi del padre, quelle della cameretta dei ricordi) sono state rimosse e riutilizzate in un progetto di pavimentazione che ha fortemente caratterizzato il progetto nella composizione dei nuovi pavimenti. Tappeti intarsiati di mattonelle ritrovate e annegate in una pavimentazione monolitica in pietra di Venezia.
Ogni oggetto è stato catalogato, misurato e combinato in un mix e mach tra storia e rivisitazione contemporanea. Le scelte sui pezzi di famiglia sono state effettuate considerando il pregio storico ed emotivo, enfatizzandone il valore legato al ricordo.
Architettonicamente, il progetto ha come know how una casa da “scoprire” poiché nulla è solo ciò che vedi!
Appena entrati lo spazio apre direttamente alla zona giorno collegata con l’ingresso da un piccolo andito e la cucina fa da sfondo al salone: le colonne in palissandro sono semi incassate nella muratura di fondo, dipinta interamente con una tonalità, saturazione e luminosità in verde sottrattivo. Sul fronte dell’isola cucina con top stampato in acciaio spazzolato, si sviluppa ad angolo un tavolo di utilizzo domestico, in finitura in palissandro come le colonne di fondo.
Un ampio divano ad L al centro dell’ambiente volge le spalle alla cucina e guarda verso la parete opposta. Questa parete accoglie una credenza su disegno ed è attrezzata a zona audio video. Sulla sinistra una finestra incornicia il rigoglioso giardino privato del parco, e di fronte è posizionato un tavolo scultura da pranzo.
A fianco l’isola cucina è presente un lucernaio verticale che nasconde una piccola sorpresa: un vano attrezzato a caveau dei vini (la passione del proprietario di casa).
Superato un portale su disegno, si accede ad un piccolo corridoio a T, il primo accesso è al bagnetto per gli ospiti ed anche in questo ambiente, la parete che sembra essere rifinita con un parato in fibra naturale e bacchette di rovere naturale, in effetti è una porta a libro che nasconde un altro ambiente: il ripostiglio-lavanderia della casa.
Il corridoio ha come sfondo frontale una parete armadio (con lo stesso trattamento di rivestimento del parato in fibra naturale e bacchette di rovere) e sui lati a destra e sinistra simmetricamente ci sono gli accessi alla zona notte matrimoniale e della figlia.
Anche in questa parte della casa troviamo l’inaspettato: aprendo le due ante asimmetriche centrali dell’armadio a muro, c’è uno spazio unico, sorprendentemente un’ambiente celato, ma una volta scoperto, dilatato verso l’esterno da una finestra frontale con vista su Capri. Totalmente e chiaramente diviso a livello percettivo le ante nascondono uno studiolo segreto, intimo, un posto dove rifugiarsi in estrema privacy e con pezzi rivisitati dello studio di famiglia.
Le camere da letto sono dotate entrambe di bagno personale, e antibagno con cabina guardaroba. Questa soluzione permette di fruire in pieno dello spazio e del comfort.
Gioco di rimandi astratti, di specchi incastonati sui pannelli delle porte, mobili che nascondono e che contemporaneamente contengono funzioni inaspettate. Tutto questo è stato calibrato con un attento studio dei possibili nessi anche con il contesto dell’edificio.
La luce è il fiore all’occhiello!
Il progetto di illuminazione di questa residenza si basa su due condizioni essenziali: un profondo rispetto per la struttura ed una perfetta rispondenza degli effetti luminosi con le intenzioni progettuali.
In questo progetto di lighting design la luce si può pensare come uno strumento musicale che genera ritmo, pause e accenti. Permettendo non solo un’illuminazione coerente con il progetto architettonico, ma altresì un dialogo tra interno ed esterno.
Con le sue variazioni d’intensità, si adegua ai mutamenti che la luce naturale subisce non solo nel corso della singola giornata ma anche nell’avvicendarsi delle singole stagioni.
La luce caratterizza ogni singolo ambiente: tocchi decisi, ma leggeri, ampi, ma morbidi, tutto per risaltare la trama di un tessuto de divano, i colori delle scene del quadro di sempre, l’oggetto preferito, o evidenziare il caveau celato.
L’illuminazione sottolinea l’importanza dell’ambiente e non contrasta con la luce naturale che filtra dal giardino del parco, o dalla veduta fronte strada che incornicia l’isola di Capri. L’interazione tra la luce naturale e quella artificiale enfatizza scorci e prospettive meravigliose.
Luce naturale e luce artificiale si fondono in un abbraccio, condividono i propri colori e le loro differenti sfumature in una definizione degli spazi che consente nei diversi ambienti di godere di privacy e confort totale. Effetti sorprendenti, riferimenti visivi tutto ciò che occorre per consentire ai materiali e alla forma e alla siluette di essere valorizzati a volte enfatizzati così da instaurare un colloquio dal carattere intimo e confidenziale.
Le sorgenti luminose impiegate sono perfettamente in linea con criteri quali sostenibilità e risparmio energetico, e posizionate in maniera non invasiva e gestite da un sistema di regolazione che consente la creazione di scenografie diverse adatte alle diverse occasioni.